Chi siamo
Statuto dell'Associazione
ASSOCIAZIONE KAMENGE e DINTORNI
via Trento, 62 – 25128 Brescia
Costituita in Brescia con atto notarile il 15 febbraio 2004
TITOLO PRIMO: DISPOSIZIONI GENERALI
ART.1: COSTITUZIONE E SEDE
È costituita l’Associazione KAMENGE E DINTORNI ONLUS.
L’Associazione ha sede a Brescia, in via Trento n. 62.; con delibera degli organi competenti può essere variata la sede o possono essere istituite sedi secondarie.
L’Associazione è retta dal presente Statuto.
ART. 2: CARATTERE
L’Associazione è indipendente, apartitica e non ha scopo di lucro.
L’Associazione può aderire, con delibera da adottarsi dall’Assemblea, ad altre Associazioni od Enti, quando ciò risulti utile al conseguimento dei fini sociali.
ART. 3: DURATA
La durata dell’Associazione è illimitata.
ART. 4: SCOPO
L’Associazione, senza fini di lucro e con l’azione diretta, personale e gratuita dei propri aderenti, intende operare nel settore della beneficenza a favore dei paesi in via di sviluppo ai sensi e per gli effetti dell’art. 10 del d.lgs. 460/1997:
a) sostenendo le attività caritative dei missionari;
b) diffondendo la conoscenza dei problemi economici e sociali dell’Africa e dei paesi in via di sviluppo;
c) sostenendo iniziative di promozione del progresso e della civile convivenza.
A tale scopo promuove:
a) mostre;
b) serate di approfondimento sul tema dell’Africa e dei Paesi in via di sviluppo;
c) manifestazioni e campagne di sensibilizzazione;
d) tutte quelle iniziative che portano ad una maggiore conoscenza dei problemi dei Paesi in via di sviluppo;
e) serate culturali ed interculturali;
f) raccolte fondi esclusivamente finalizzate al perseguimento degli obiettivi statutari.
Le iniziative promosse saranno finalizzate alla sensibilizzazione ed al reperimento di fondi destinati alle iniziative di beneficenza coerenti con le finalità del presente statuto.
ART. 5: ATTIVITA’ SOCIALI
L’attività sociale è svolta dai soci ed è riferita all’amministrazione ordinaria, alla cura delle relazioni tra i soci e a tutte quelle attività che sono svolte per realizzare gli scopi di cui all’art. 4.
Nello svolgimento dell’attività sociale i soci possono avvalersi della collaborazione di persone esterne all’Associazione, tenute comunque a rispettare le norme del presente Statuto.
TITOLO SECONDO: SOCI
ART. 6: I SOCI
Il numero dei soci è illimitato. Possono essere soci coloro che non avendo interessi contrastanti con quelli dell’Associazione intendono perseguirne gli scopi partecipando alle attività promosse dalla stessa. I soci sono tenuti a versare una quota associativa annuale.
Sono escluse limitazioni in funzione della temporaneità della partecipazione. ART. 7: RICHIESTA DI ASSOCIAZIONE
Chi desidera diventare socio deve presentare domanda al Consiglio Direttivo, recante la dichiarazione di condividere le finalità che l’Associazione si propone e di approvare e osservare lo statuto.
ART. 8: AMMISSIONE A SOCIO
Sull’accoglimento della domanda di ammissione a socio, decide il Consiglio Direttivo, con l’obbligo di precisare il motivo dell’eventuale rifiuto attraverso una comunicazione scritta all’interessato.
ART. 9: DIRITTI DEI SOCI
Tutti i soci maggiorenni di età hanno diritto ad un voto e godono dei seguenti diritti:
- partecipare per un periodo illimitato alla vita associativa;
- eleggere gli organi dell’Associazione;
- essere eleggibili negli organi dell’Associazione;
- votare l’approvazione e le modifiche dello Statuto;
- partecipare, nei limiti del possibile, a tutte le attività dell’Associazione;
- partecipare all’Assemblea con diritto di parola e di voto;
- ricevere informazioni sull’attività e sugli accordi realizzati da qualsiasi organo dell’Associazione;
- accedere a tutti gli atti e documenti dell’Associazione;
- ad essere informati e controllare l’operato del Consiglio Direttivo nei limiti stabiliti dalla Legge e dallo Statuto.
ART. 10: DOVERI DEI SOCI
I soci hanno il dovere di:
- svolgere la propria attività in modo personale, spontaneo, senza fini di lucro;
- partecipare all’assemblea annuale dell’Associazione;
- partecipare, compatibilmente con le proprie possibilità, alle attività dell’Associazione;
- osservare lo Statuto dell’Associazione e le delibere assunte dall’assemblea o dal Consiglio Direttivo;
- rispettare gli scopi dell’Associazione e comunque utilizzare il nome “Kamenge e dintorni” solo per attività promosse dall’Associazione e coerentemente con gli obiettivi della stessa;
- versare la quota associativa.
ART. 11: PERDITA DELLA QUALIFICA DI SOCIO
I soci perdono questa qualifica per uno qualsiasi dei seguenti motivi:
- rinuncia volontaria, comunicata al Consiglio Direttivo e accettata da questo;
- mancato pagamento della quota annuale;
- condotta incompatibile con il dovere di collaborazione con le altre componenti dell’Associazione;
- inosservanza dello Statuto;
- abuso del nome dell’Associazione o messa in atto di comportamento che danneggia il prestigio dell’Associazione o che ne turba gravemente le iniziative.
L’esclusione del socio è deliberata dal Consiglio Direttivo con voto palese. Il socio escluso o receduto non ha diritto alla restituzione dei contributi versati né ha alcun diritto sul patrimonio dell’associazione.
TITOLO TERZO: ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE
ART. 12: ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE
Sono organi dell’Associazione:
- l’ assemblea dei soci;
- il Consiglio Direttivo, composto da almeno tre persone aventi l’incarico di Presidente, Segretario e Tesoriere.
ART. 13: ASSEMBLEA
L’Assemblea è composta da tutti i soci ed è l’organo sovrano dell’Associazione. Hanno diritto a partecipare all’assemblea, ordinaria e straordinaria, tutti i soci. Ogni socio ordinario ha diritto di voto. Il voto è palese.
L’assemblea è presieduta dal Presidente. Non sono ammesse deleghe.
ART. 14: CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA
L’assemblea ordinaria viene convocata dal Presidente, almeno due volte all’anno per l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo. L’assemblea straordinaria può essere convocata:
- per decisione del Consiglio Direttivo;
- su richiesta scritta, indirizzata al Consiglio Direttivo, di almeno 1/5 dei soci.
Le assemblee ordinarie o straordinarie devono essere convocate con preavviso di almeno 20 giorni, mediante invito con lettera raccomandata, anche a mano, oppure e-mail, contenente l’ordine del giorno, indirizzata ad ogni singolo socio, a cura del Consiglio Direttivo. Nel caso di comprovata urgenza l’assemblea straordinaria può essere convocata in tempi e modi utili.
ART. 15: VALIDITA’ DELL’ASSEMBLEA
L’assemblea è valida in prima convocazione quando sia presente la maggioranza assoluta dei soci e in seconda convocazione qualunque sia il numero dei soci presenti.
ART. 16: COMPETENZE DELL’ASSEMBLEA
L’assemblea delibera:
- lo Statuto e le sue modificazioni;
- l’elezione del Consiglio Direttivo;
- la revoca dei membri del Consiglio Direttivo;
- sulla cessazione delle attività dell’Associazione.
Delibera inoltre:
- le direttive d’ordine generale dell’Associazione e sull’attività da essa svolta e da svolgere nei vari settori di competenza;
- le quote d’ammissione ed i contributi associativi;
- l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo;
- ogni altro argomento sottoposto alla sua approvazione dal Consiglio Direttivo o dai singoli soci.
L’assemblea è presieduta dal Presidente o in caso di sua assenza o impedimento, da un altro membro del Consiglio Direttivo designato dai presenti. L’assemblea delibera con la ricerca del consenso. Qualora non fosse possibile raggiungere il consenso, l’Assemblea delibera con la maggioranza assoluta dei soci presenti.
Ciascun socio ha diritto ad un solo voto.
Per le modifiche dello statuto occorre il voto favorevole della maggioranza dei voti attribuiti tanto in prima che in seconda convocazione. Per le delibere di scioglimento dell’Associazione e di devoluzione del suo patrimonio occorre il voto favorevole dei 2/3 dei voti attribuiti ai soci presenti, sia in prima che in seconda convocazione.
Le discussioni e le delibere dell’assemblea sono riassunte in un verbale redatto e sottoscritto dal Presidente.
Il verbale è tenuto a cura del Presidente nella sede dell’Associazione; ogni socio ha diritto di consultare tale
verbale.
ART. 17: CONSIGLIO DIRETTIVO
L’Associazione è amministrata dal Consiglio Direttivo.
Il Consiglio Direttivo è composto, a scelta dell’Assemblea, da un minimo di tre ad un massimo di 9 consiglieri inclusi il Presidente, Segretario e Tesoriere. Le cariche di Presidente, Segretario e Tesoriere non sono cumulabili. Il mandato dei membri del Consiglio Direttivo è della durata di 3 anni, e possono essere rieletti.
Il Consiglio direttivo svolge i seguenti compiti:
- nomina al proprio interno il Presidente, il Segretario ed il Tesoriere;
- delibera la convocazione dell’Assemblea;
- realizza la gestione ordinaria e straordinaria dell’Associazione secondo le indicazioni dell’Assemblea;
- approva il bilancio preventivo e la relazione programmatica e li propone all’Assemblea;
- approva il bilancio consuntivo e la relazione consuntiva e li propone all’Assemblea;
- delibera sulle richieste di ammissione a socio;
- delibera su qualsiasi altra attività che non sia di esclusiva competenza dell’Assemblea;
- propone la cessazione delle attività dell’Associazione.
Se per qualsiasi motivo viene a mancare la maggioranza dei consiglieri, l’intero Consiglio Direttivo si intende decaduto e occorre dar luogo alla sua rielezione. In caso di cessazione, per qualsiasi motivo, di un membro, il Consiglio Direttivo dà luogo alla sua cooptazione. Il consigliere cooptato dura in carica fino alla prossima Assemblea, al cui ordine del giorno deve essere posto l’argomento della sostituzione del consigliere assente
che dura in carica per lo stesso residuo periodo.
ART. 18: RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente tutte le volte che lo ritenga utile oppure quando ne sia fatta domanda da almeno 1/3 dei costituenti il consiglio medesimo. Le adunanze sono valide quando interviene la maggioranza dei membri del Consiglio Direttivo in carica. Le delibere sono prese per consenso o, in caso di non accordo, a maggioranza assoluta. A parità di voti, dopo un supplemento di discussione, si procede a
nuove votazioni.
Nel caso permanga la parità prevale la parte cui afferisce il voto del Presidente. Le sedute e le delibere del Consiglio Direttivo sono verbalizzate e sottoscritte dal Presidente e dal Segretario.
ART. 19: PRESIDENTE
Il Presidente rappresenta l’associazione a tutti gli effetti, di fronte a terzi ed in giudizio.
È responsabile dell’attività amministrativa e finanziaria dell’Associazione e si avvale del supporto del
Tesoriere e del Segretario. Al Presidente spetta la firma sociale e stipula le convenzioni, i contratti e compie tutti gli atti giuridici ed amministrativi relativi all’Associazione.
Il Presidente presiede l’assemblea ed il Consiglio Direttivo; cura l’ordinario lavoro di detti organi, sottoscrive il verbale dell’Assemblea e le delibere del Consiglio Direttivo; cura che siano custoditi tali documenti presso la sede dell’Associazione dove possano essere consultati da tutti i soci.
Il Presidente cura la predisposizione del bilancio preventivo e consuntivo, da sottoporre all’approvazione del Consiglio Direttivo e poi all’assemblea, corredandoli di idonee relazioni.
ART. 20: TESORIERE
IL Tesoriere affianca il Presidente nella gestione economica dell’Associazione e nella predisposizione dei bilanci annuali consuntivi e preventivi.
TITOLO QUARTO: RISORSE ECONOMICHE
ART. 22: PATRIMONIO SOCIALE
Le risorse economiche dell’Associazione possono essere costituite da:
- beni immobili e mobili;
- contributi dei soci, di persone fisiche o giuridiche, dello Stato, di enti, istituzioni pubbliche, di organizzazioni internazionali;
- erogazioni, donazioni e lasciti;
- rimborsi per convenzioni o contratti;
- altro tipo di entrata.
ART. 23: I BENI
I beni dell’Associazione sono beni immobili, beni mobili registrati e beni mobili. I beni mobili registrati e i beni immobili possono essere acquistati dall’Associazione e sono ad essa intestati. I beni immobili, i beni mobili registrati nonché i beni mobili collocati nella sede dell’Associazione sono elencati nell’inventario che è depositato presso la sede dell’Associazione e può essere consultato dai soci.
ART. 24: I CONTRIBUTI
Il Consiglio Direttivo accetta contributi straordinari dei soci e di persone fisiche o giuridiche.
Il Consiglio Direttivo accetta contributi da parte dello Stato, di Enti e Istituzioni pubbliche, di Organismi internazionali finalizzati al sostegno di specifiche attività o progetti.
ART. 25: EROGAZIONI, DONAZIONI, LASCITI
Le erogazioni liberali in denaro e le donazioni sono accettate dal Consiglio Direttivo che delibera sulla utilizzazione delle stesse in armonia con le finalità statutarie dell’Associazione.
ART. 26: CONTRIBUTI PER CONVENZIONI E CONTRATTI
Le entrate relative ad attività dipendenti da convenzioni o contratti vengono accettate dal Consiglio Direttivo, che delibera anche sulle modalità di utilizzazione delle stesse.
ART. 27: DEVOLUZIONE DEI BENI
È fatto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’Associazione, salvo che la distribuzione o la destinazione non siano imposte dalla legge.
In caso di scioglimento o cessazione dell’Associazione i beni di proprietà dopo la liquidazione saranno devoluti ad Associazioni con finalità analoghe o a fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3, comma 190, legge 662/96, salvo diversa destinazione imposta dalla legge.
TITOLO QUINTO: IL BILANCIO
ART. 28: IL BILANCIO
L’esercizio finanziario dell’Associazione decorre dal 1 Gennaio al 31 Dicembre di ogni anno. Il bilancio preventivo, che deve essere predisposto nei tre mesi anteriori al nuovo esercizio finanziario, contiene le previsioni di entrata e le previsioni di uscita che si manifesteranno nel futuro esercizio.
Il bilancio consuntivo, che sarà predisposto nei tre mesi successivi all’esercizio finanziario di riferimento contiene tutte le entrate e le uscite che si sono manifestate nell’esercizio finanziario trascorso. I bilanci devono restare depositati presso la sede dell’Associazione, a disposizione di tutti i soci, nei 20 giorni che precedono l’assemblea convocata per l’approvazione.
ART. 29: ELABORAZIONE DEL BILANCIO
I bilanci preventivo e consuntivo sono elaborati dal Presidente, affiancato dal Tesoriere, sulla base di tutte le delibere del Consiglio Direttivo.
ART. 30: APPROVAZIONE DEL BILANCIO
Il bilancio preventivo e quello consuntivo sono entrambi approvati dall’Assemblea. I bilanci preventivo e consuntivo sono messi a disposizione dei soci venti giorni prima della seduta dell’Assemblea convocata per il loro esame ed approvazione. Il bilancio preventivo deve essere approvato prima dell’inizio dell’esercizio di riferimento. Il bilancio consuntivo deve essere approvato entro quattro mesi dal termine dell’esercizio cui fa riferimento.
Entrambi i documenti devono essere approvati con voto palese dalla maggioranza assoluta dei presenti.
Copia del bilancio d’esercizio unitamente al verbale dell’Assemblea in cui è stato approvato dovrà essere reso pubblico nei modi stabiliti dalla legge.
ART. 31: AVANZI DI GESTIONE
All’Associazione è vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione comunque denominati, nonché fondi, riserve, capitali durante la vita dell’Associazione stessa.
L’Associazione ha l’obbligo di impiegare gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad essa direttamente connesse.
In caso di scioglimento dell’Associazione, tutti gli utili o gli avanzi di gestione e le riserve residue saranno devoluti ad altra organizzazione non lucrativa di utilità sociale, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3 comma 190 della L. 662/1996.
TITOLO SESTO: CONVENZIONI E CONTRATTI
ART. 32: DELIBERE E STIPULA DELLE CONVENZIONI E DEI CONTRATTI
Le convenzioni e i contratti tra l’Associazione ed altri Enti sono deliberate dal Consiglio Direttivo. La convenzione è stipulata dal Presidente dell’Associazione che decide anche sulle modalità di attuazione della stessa. Copia di ogni convenzione è custodita a cura del Presidente nella sede dell’Associazione.
TITOLO SETTIMO: DISPOSIZIONI FINALI
ART. 33: NORME GENERALI FINALI
Per quanto non previsto dal presente statuto, si fa riferimento alle leggi vigenti e ai principi dell’ordinamento giuridico.
Scopo Sociale - Le motivazioni
L’ASSOCIAZIONE KAMENGE
opera a favore dei Paesi in via di sviluppo sostenendo le attività dei missionari e dei volontari, diffondendo la conoscenza dei problemi economici e sociali dell’Africa, sostenendo iniziative di promozione del progresso e della civile convivenza.
A tale scopo promuove:
a) mostre;
b) serate di approfondimento sul tema dell’Africa e dei Paesi in via di sviluppo;
c) manifestazioni e campagne di sensibilizzazione;
d) iniziative che portano ad una maggiore conoscenza dei problemi dei Paesi in via di sviluppo;
e) serate culturali ed interculturali;
f) raccolte fondi esclusivamente finalizzate al perseguimento degli obiettivi statutari.
Le attività promosse sono finalizzate alla sensibilizzazione ed al reperimento di fondi destinati alle iniziative coerenti con le finalità dell’Associazione.
PADRE LINO E PADRE GIANNI - KAMENGE
Il nostro impegno nasce dall'amicizia antica e consolidata con Padre Lino e Padre Gianni, missionari saveriani, che ci hanno chiesto di testimoniare e promuovere la cultura africana nella nostra comunità.
PADRE LINO E IL CENTRO GIOVANILE DI KAMENGE
Padre Lino ci racconta il suo ritorno in Burundi e ci spiega che cosa è Kamenge e l'idea che lo sorregge.
Il Centro Giovanile Kamenge, uno dei progetti speranza del paese, voluti dal vescovo di Bujumbura, rnons. Simon Ntamwana, è situato alla periferia nord della capitale del Burundi, in mezzo a quattro quartieri popolari, abitati da tutsi, hutu e stranieri, dove la guerra fa strage ogni giorno. Un luogo dove giovani dei quartieri potessero trovarsi, giocare, studiare, leggere, imparare qualche mestiere, divertirsi, parlare, pregare nonostante le divisioni di etnia, di paese e di religione. Sono iscritti 11.000 giovani dai 14 ai 30 anni.
(Download )
LA MISSIONE NEL CUORE DI PADRE GIANNI ABENI
Padre Gianni ci ha coinvolti nel suo ruolo di animatore missionario nella comunità di S. Cristo a Brescia entrando in contatto con ragazzi, giovani, insegnanti e visitando scuole e gruppi di tutta la provincia
bresciana. La sua ricca attività missionaria si è svolta Africa e lo vede protagonista di numerose iniziative locali, chenoi cerchiamo di divulgare e sostenere.
LA BIOGRAFIA DI PADRE LINO MAGGIONI missionario saveriano
1934 nasce a Bergamo l’8 gennaio.
1956 dopo il diploma di disegnatore meccanico a 22 anni entra nel seminario dei Saveriani, a Parma.
1964 viene ordinato sacerdote e gli viene affidato l’incarico di padre spirituale nella comunità di Brescia che in quel tempo ospitava i ragazzi del seminario minore.
1965 la sua prima esperienza in Africa. Parte per il Congo. Un momento difficile per quel paese che, sul piano politico, passa dal colonialismo all’indipendenza. In campo ecclesiale la rilevanza della promozione umana, obbliga i missionari a coniugare l’insegnamento della Chiesa con il fattivo impegno per lo sviluppo dei diritti dell’uomo.
1972 rientra in Italia. Sempre a Brescia. I saveriani di via Piamarta hanno aperto la casa di via Piamarta ad intensa attività di contatti con le realtà esterne. La loro casa diventa luogo di incontro per numerosi giovani e famiglie.
1974 viene incaricato della formazione di giovani seminaristi di diverse nazionalità. Incarico che svolgerà, prima a Como e, in seguito, ad Ancona.
1985 viene chiamato a Roma come segretario nazionale della unione missionaria dei preti, in seno alle Pontificie Opere Missionarie. E’ un’occasione rara per conoscere più in profondità l’azione della Chiesa nel mondo.
1995 i saveriani lo richiamano per gestire la casa saveriana di Parigi, dove i missionari imparano la lingua prima di partire una delle missioni francofone. Il contatto con la cultura francese prepara anche lui ad una seconda partenza per l’Africa. Questa volta più consapevole e più meticolosamente preparata. Dal 2000 al 2003 rientra in Italia prima a Piacenza poi a Cremona.
2004 può ripartire per l’Africa, in Burundi. A Bujumbura, la capitale, affianca p. Claudio nel “Centro Giovani Kamenge”. Il centro è situato a nord di Bujumbura nel quartiere di Kamenge una delle zone più pericolose e martoriate della città. il Vescovo locale ha voluto fortemente questo Centro dove i giovani di due etnie che sono in guerra da dieci anni, hanno bisogno di scoprire vie di riconciliazione e di pace. Il 60% di loro ha perso i genitori. La meraviglia è che, in una struttura molto simile ai nostri oratori dove si alternano attività culturali, ricreative, sportive, religiose, assassini e vittime imparano a convivere e rispettarsi. Padre Lino trova modo di accompagnare 100 ragazzi di strada, che la gente chiama “Enfants Soleil” figli del sole. Il problema è quello di reinserirli in una società che li ha emarginati. Con pazienza comunica loro le leggi della convivenza e insegna un lavoro. Ai trenta che meglio hanno saputo mostrare la voglia di diventare bravi padri in grado di formare e mantenere la loro futura famiglia, ha promesso in regalo una casa. Possedere una capanna o una casetta tutta per se è molto importante in Burundi perché, in quel paese, è degno di rispetto solo l’uomo che riesce a dare una casetta alla propria famiglia.
da Saveriani.it "In missione a settant'anni - padre Lino Maggioni è in Burundi
2006 la gente nei villaggi gli chiede di intessere anche una rete di assistenza a ragazze e giovani malati di aids, in fase terminale. Il “passaparola” si propaga e c’è sempre qualcuno che accompagna il padre dentro le capanne, dove i drammi si consumano in silenzio e con grande dignità. Dal punto di vista medico non c’è più nulla da fare, ma le famiglie apprezzano che il missionario si sieda con loro ad aiutare i loro giovani a morire in pace.
2009 i ragazzi di strada che hanno imparato un mestiere, sono aumentati da trenta a sessanta. Tutti vengono inseriti nella vita sociale di un villaggio. Abitano in casette di mattoni cotti. Dodici di loro si sono già sposati. E possono contare su una piccola banca di risparmio. L’onlus “Kamenge e dintorni” è al primo posto tra quelli che hanno reso possibile il perfezionamento del progetto di reinserimento nella società dei ragazzi di strada. I soldati dell’ONU hanno messo a disposizione il proprio ospedale da campo per curare i ragazzi malati; anche l’UNICEF si è presa cura di loro, disinfestando i locali dove “i figli del sole” venivano accolti. La Fao da una mano perché si possano nutrire con dignità.
2010 p. Lino lascia il Burundi. Viene trasportato in Italia, dopo essere stato investito da un pulmino, insieme ad altre sei persone, sul piazzale antistante l’aeroporto della Capitale. Due ragazzi di strada, presenti sul luogo dell’incidente hanno la prontezza e l’agilità necessaria a salvargli la vita.
2011 dopo un lungo periodo di convalescenza, p. Lino è entrato a far parte della comunità dei Centro Missionario Saveriano di Tavernerio (CO), frequentato da gruppi e parrocchie che si applicano a far cresce la missione dei laici italiani.